“1992” Una fiction deludente Abbiamo seguito la serie televisiva di Sky 1992 con particolare attenzione, forse anche sperando di poter rivedere qualcosa che venne consumato quell’anno fatale per la Repubblica italiana sotto una luce diversa e avviare una riflessione che finora poteva esserci sfuggita. A distanza di più di vent’anni stiamo già parlando della storia e probabilmente, per ricostruire quella stagione, non ci si può limitare ad una fiction. In particolare quella appena conclusa ci era parsa subito sbilanciata, preoccupata più del 1994 che del 1991, più del futuro che verrà, che del passato che ci avrebbe spiegato meglio cosa fosse successo. Il limite dell’idea di Stefano Accorsi è proprio questo, non c’è traccia delle cause di un fenomeno e di un processo profondo che il paese stava per affrontare, quasi se tutto fosse dipeso da una semplice vicenda di tangenti. Eppure colpisce la concentrazione quasi maniacale della procura di Milano come è descritta nello sceneggiato di mettere le mani su Craxi fin dal primo momento, convinti più da quella che sembra un’intuizione a priori, più che da un percorso probatorio. Forse sarebbe dovuta essere la spiegazione di questo accanimento un soggetto su quell’anno e non l’incubazione del progetto politico di Berlusconi, più una conseguenza di quella vicenda, che la fonte degli avvenimenti in quanto tale. “1992” tiene ben distinte le ragioni dell’inchiesta da quella che per Berlusconi sarà una semplice opportunità. Non c’è Berlusconi alla base della voglia di liberarsi di Craxi che fra l’altro era un suo diretto interlocutore politico. È vero invece che Berlusconi voleva entrare in politica forse da prima di quell’anno. Per lo meno Rino Formica ha ancora ricordato che già negli anni ‘80 il Cavaliere gli confidò un’ambizione di rappresentare il ministero degli imprenditori italiani all’estero. E Formica disse anche che Craxi non era molto fiducioso delle capacità di governo di Berlusconi. Di certo su una cosa ha ragione Accorsi: Forza Italia non assomiglierà in nulla ai partiti che l’hanno preceduta, anche se sono molti i socialisti ed i democristiani che vi hanno aderito, tanto che non si può nemmeno dire, come pure ha fatto la fiction, che solo Publitalia offra il materiale umano per la classe dirigente del nuovo soggetto politico. Anche in questo caso le cose saranno comunque più complesse di quanto mostrato da “1992”, in fondo niente di più che un po’ di tempo trascorso davanti la televisione. Roma, 22 Aprile 2015 |